Bresaola della Valtellina: prodotto sicuro e sano, molta confusione generata dall’allarme OMS.
Dichiarazione del Presidente Mario Della Porta
Presidente del Consorzio di Tutela Bresaola della Valtellina
“Consideriamo inaccettabile il clamore creato intorno a questa vicenda e
assolutamente improprio il coinvolgimento della Bresaola della Valtellina come pure
di tutti gli altri salumi italiani di qualità a marchio DOP e IGP.
La ricerca non tiene conto delle specificità italiane né a livello di quantità di
consumi, né per qualità di prodotti e materie prime utilizzate. C’è tanto
sensazionalismo ingiustificato e dannoso per un settore importante per il made in
Italy.
Nel caso dello studio IARC – OMS, come già ribadito ampiamente da ASSICA, è
necessario sottolineare che il rapporto è stato eseguito su scala globale,
considerando quindi contesti alimentari molto diversi da quelli della dieta
mediterranea. Tanto è vero che l’incidenza delle patologie oggetto della ricerca
risultano avere in Italia un impatto nettamente inferiore rispetto agli altri paesi
analizzati.
Gli italiani consumano mediamente meno carne e salumi dei loro vicini europei e
ancora meno rispetto agli americani o australiani.
Inoltre per la qualità, per i metodi di produzione e per i controlli ha poco senso
paragonare il contesto italiano a quello di altri.
Per ciò che concerne in particolare la Bresaola della Valtellina IGP, basta pensare che
è un’eccellenza della nostra tradizione che si tramanda e si consuma da secoli,
prodotto secondo regole precise scandite da un Disciplinare di produzione, che
garantisce non solo il rispetto della lavorazione tradizionale, ma anche la sicurezza
igienico-sanitaria, la tracciabilità e la qualità del prodotto”.