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Sette cose che forse non sai sulla merenda

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Il 17 settembre ricorre la Giornata Nazionale della Merenda, una tradizione tutta italiana che contraddistingue l’alimentazione del nostro Paese. A metà mattina come a metà pomeriggio è un rito amato da 34 milioni di italiani, con il plauso di nutrizionisti e dietologi. La merenda rientra infatti nella buona abitudine di consumare più pasti durante la giornata per affrontarla con un apporto energetico e nutrizionale adeguato.

 

1.In principio fu la ricompensa

L’etimologia deriva dal latino (è il gerundio del verbo “merere”, “meritare”) e originariamente era un momento che bisognava meritarsi, una ricompensa dopo il lavoro nei campi, a metà mattina e pomeriggio, per reintegrare il dispendio energetico. In effetti spesso ancora oggi i genitori usano dire ai bambini che se non fanno i bravi saltano la merenda, proprio per punizione.
2.La merenda più antica? Il pretzel dei monaci europei

La merenda più antica di cui c’è traccia è il “bretzel” (o “pretzel”). I famosi biscotti salati erano preparati dai monaci europei proprio come premio da dare ai bambini che studiavano e imparavano a memoria la Bibbia (“pretiola”, “ricompensa”, poi diventato “pretzel”).

 

  1. I tre must: pratica, genuina, gustosa

Il parere degli esperti è unanime: la merenda è un pasto estremamente importante. Lo spuntino di metà mattina e metà pomeriggio evita di attingere alle energie di riserva, riducendo i cali glicemici e migliorando il metabolismo. Dovrebbe coprire circa il 5-10% dell’energia totale della giornata e dovrebbe avere 3 caratteristiche: pratica (meglio se monoporzione), fatta con ingredienti genuini e leggeri, gustosa, per permettere all’organismo di riprendere le forze senza appesantirlo.

 

  1. Secondo la scienza, riduce il rischio di sovrappeso

Diverse ricerche hanno provato che con 5 pasti si ha un miglioramento generale dei parametri metabolici (lipidici e glicemici) e un minor rischio di malattie cardiovascolari, metaboliche e cronico-degenerative. Inoltre, uno studio condotto dalla Yale School of Public Health e pubblicato sulla rivista scientifica Pediatric Obesity mostra come gli studenti che fanno lo spuntino abbiano meno probabilità di essere in sovrappeso.

 

  1. Bresaola della Valtellina IGP, il giusto mix tra gusto, nutrimento e leggerezza

Per gli amanti della merenda salata, un panino di 40 grammi, accompagnato a 30 grammi di Bresaola della Valtellina IGP fornisce 158 chilocalorie e permette di disporre del corretto apporto di proteine, ferro, zinco e vitamine del gruppo B. La Bresaola è tra gli alimenti indicati per la merenda, con 25 g di carboidrati e 13 g di proteine. Grazie al ridotto apporto calorico è un ingrediente di ottima qualità per per una merenda genuina e nutriente.

 

  1. È fondamentale anche per gli sportivi

Anche chi pratica sport, sia a livello amatoriale sia a livello agonistico, richiede un maggior apporto di nutrienti. Le proteine nobili, pari al 33,1% dei macronutrienti complessivi del prodotto e l’adeguata quota di amminoacidi ramificati garantisce un’ulteriore fonte energetica nei momenti di sforzo fisico intenso, accorciando i tempi di recupero, favoriscono la sintesi proteica e, di conseguenza, l’aumento della massa magra.

 

 

Questa azione è stata realizzata con il cofinanziamento del Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR) -PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014-2020 DELLA LOMBARDIA -GRUPPO DI AZIONE LOCALE VALTELLINA: VALLE DEI SAPORI 2014-2020 SCARL.